FAQ

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Protesi


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Inviato da: Giuseppe il April 21, 2003 at 12:00:23:

Gentilissimo Dottore

Mi chiamo Giuseppe, sono di Bari, ho 40 anni e da
quasi 6 anni,(giugno 1997), sono reduce da
Emicolectomia Dx per un carcinoma al Colon di
stadio T3.
Dopo qualche mese di trattamento chemioterapico
preventivo con Fluoracite, ho ricominciato a
condurre con normalità, la mia vita quotidiana,
lavorativa, sportiva tranne che, per la mia vita
sessuale, in quanto non riuscivo più ad avere
erezioni soddisfacenti.
Rivoltomi ad un andrologo/urologo, su sua
prescrizione e guida, ho incominciato a far uso
di iniezioni intracavernose a base di
Prostaglandina E1.
I miei rapporti, erano diventati più che
soddisfacenti ma gli effetti collaterali si
presentarono ben presto sotto forma di priapismo
accompagnato da dolori indicibili.
Ritornato dall’andrologo/urologo, mi fu proposto
come unica soluzione, quella di ricorrere ad
intervento chirurgico per l’introduzione di una
protesi tricomponente gonfiabile.
Dopo un periodo di riflessione, consono
dell’irreversibilità di tale risoluzione, decisi
di sottopormi a questo intervento (maggio 1999) e
da quel giorno incominciò un nuovo percorso
calvario.
L’operazione fu eseguita presso il reparto di
Urologia dell’Università di Bari presso il locale
Policlinico e le conseguenze furono le seguenti:

1) Il pene, è diminuito in lunghezza di ben
3 cm.

2) Il pene, in situazione di riposo, tende a
sinistra.

3) La protesi, in situazione di riposo,
tende a restare semi riempita in quanto il
cilindro che contiene il liquido di riempimento è
troppo pressato dalle mie pareti addominali
interne, per cui, anche il minimo colpo di tosse,
porta a spingere il liquido verso la protesi
riempiendola.

4) La pompa posta all’interno dello scroto,
è facilmente individuabile al tatto.

5) La stessa, al momento di agire per
gonfiare la protesi, pone grosse difficoltà di
manovra, sia perchè posizionata dietro ai
testicoli sia perchè all’interno contiene aria e
quindi bisogna premere con tutta la forza
possibile.

6) Al momendo di dover portare la protesi in
situazione di riposo non riesco a farlo con
l’aiuto di una sola mano mentre, comunque, sono
obbligato ad usare l’altra per premere la valvola
di svuotamento posta tra i testicoli.

7) Ogni volta che devo sottopormi ad
ecografia addome/pelvi di routine, per
riscontrare eventuali neoformazioni, devo sempre
spiegare ai medici che l’oggetto sferico posto
tra le pareti addominali, non è un tumore ma una
parte della protesi, con grave violazione alla
mia Privacy.


Le conseguenze nelle mia vita relazionale e la
mia disperazione, le lascio alla sua
immaginazione.


Sono andato più volte, dopo l’intervento, presso
l’andrologo/urologo che mia ha operato ed alla
fine, davanti all’evidenza (praticamente era
passato un anno), mi assicurò, che l’avrebbe
sostituita con una Monocomponente gonfiabile,
appena la situazione economica della Regione
Puglia avesse permesso all’ente Ospedaliero
Policlinico il suo acquisto.

Sono passati 3 anni da allora e non mi hanno
ancora chiamato.

Le mie domande sono queste:

A) Posso rivolgermi a qualche altro Ente
Ospedaliero di altra Regione per ottenere la
sostituzione gratuita della protesi senza dover
ricorrere all’aiuto del tribunale del malato?
B) Se si, a chi posso rivolgermi?
C) Data l’evidente differenza in erezione
tra il pene ed il glande, posso farmi applicare
anche una protesi Apicale?
D) Ci sono protesi Monocomponete gonfiabile
di ultima generazione che può consigliarmi?
E) C’è un metodo per riacquistare i miei 3
centimetri perduti?

Sicuro di una Sua Competente quanto esaudiente
Risposta

Porgo i miei più sinceri saluti

Giuseppe - BARI



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