Falloplastica
Parliamo di dimensioni

Introduzione

La chirurgia aumentativa del pene ha conosciuto un grande sviluppo nell’ultimo decennio per una serie di evoluzioni nei costumi, nelle tradizioni e nelle richieste che vengono fatte all’andrologo. Molti uomini oggi si rivolgono ai vari specialisti per ottenere miglioramenti sia nel loro aspetto esteriore che nella loro funzionalità, basti pensare che la richiesta di chirurgia estetica, che una volta appariva essere una prerogativa unica della donna, è in crescita costante anche nell’ uomo, e si è estesa man mano a tutte le parti del corpo (trapianto di capelli, rinoplastiche, lifting del viso, addominoplastica etc.).

Il mito del pene grande ha accompagnato la storia dell’ umanità, e le vestigia del mondo antico sono piene di rappresentazioni falliche. Alcune civiltà africane ed asiatiche, hanno sviluppato nel corso dei secoli delle tecniche per ingrandire il pene, che qualche volta avevano anche una base reale e scientifica (ad esempio attaccando dei pesi al pene per lungo tempo questi si allungava).

Per l’uomo moderno le dimensioni del pene sono parte integrante dell’ immagine di personalità e dell’ accettazione del proprio fisico e del proprio valore come individuo.In gran parte dei casi, il desiderio di aumentare le dimensioni del proprio pene, non deriva tanto da una carenza affettiva quanto dalla percezione che l’individuo ha di se stesso e del proprio corpo. La persona si percepisce in questi casi come inadeguata e sproporzionata.


Falloplastica: prima dell'intervento


Falloplastica: 4 settimane dopo l'intervento


Falloplastica: 6 mesi dopo l'intervento

Aumentare le dimensioni del pene può avere dunque una valenza riequilibrante della personalità nel suo insieme.

Perché ciò accada è però necessario che le proporzioni preesistenti dell’ organo vengano rispettate. Un cambiamento di forma infatti potrebbe portare ad uno squilibrio ed a una conseguente non accettazione dell’organo stesso da parte del paziente, che potrebbe percepire il suo pene come qualcosa di estraneo al proprio corpo ed arrivare conseguentemente ad avere problemi psicologici relativi alla propria funzionalità che si rifletteranno sulla sua vita relazionale. Il glande è una parte integrante del pene, il suo volume nella maggior parte dei casi è armonioso e conforme al volume del pene. In una certa percentuale di casi tale volume però è sottodimensionato primariamente per un iposviluppo congenito del medesimo oppure secondariamente dopo una chirurgia aumentativa dell’asta peniena, nella quale risulta un aumento volumetrico della circonferenza peniena con una diminuzione conseguente della proporzione con il volume del glande. Fino ad oggi non è stata mai proposta né descritta una valida terapia per questo difetto, che per molti uomini rappresenta una grave menomazione, causa di problemi psicologici e relazionali. Per cui oltre all’aumento del volume dell’asta peniena questa nuova tecnica vuole quindi anche risolvere il problema del volume glandulare.

Descrizione dell'impianto penieno e pericavernoso

Da una recente indagine fatta tra le donne la maggior parte delle intervistate riferiscono che il pene più che lungo deve essere grosso, in pratica per le donne il diametro è più importante della lunghezza. Dopo tanti anni di esperienza specifica abbiamo messo a punto questa nuova tecnica chirurgica per rispondere in una maniera definitiva a questa problematica specifica.

Struttura e materiali

L’impianto è costituito da tre porzioni di cui la prima è detta apicale e due parti laterali speculari una destra ed una sinistra dette pericavernose costituite ognuna da un emicilindro a sezione semilunare con estremità distale appiattita. La porzione apicale dell’ impianto è comunque fatta in maniera da essere collocata tra la superficie distale dei corpi cavernosi ed il glande facendo si che quest'ultimo si proietti in avanti e lateralmente aumentando la propria impronta e dando un certo aumento della lunghezza del pene. La struttura di tale impianto è formata da un involucro esterno (a più strati) in materiale biocompatibile che contiene un gel altamente coesivo di consistenza simile al tessuto penieno. Le misure sono diverse da soddisfare la maggior parte delle varianti anatomiche, sia nelle lunghezza totale dell’ impianto che nella sua larghezza e nello spessore.

Tecnica chirurgica

L'intervento viene effettuato in regime di day-hospital in anestesia loco-regionale, con due piccole incisioni alla base del glande bilateralmente. Una volta guarite, non lasciano nessuna traccia. La ripresa del rapporto sessuale avviene dopo alcune settimane.

Casistica clinica

Si riporta di seguito a titolo di esempio un caso relativo a un paziente già sottoposti ad intervento chirurgico di falloplastica aumentativa con questo nuovo Impianto Salhi.


Caso 1: Prima dell'intervento


Caso 1:Dopo l'intervento

Si tratta di un giovane di 27 anni laureato non fumatore, modico bevitore, alvo e diuresi regolari, nulla di rilevante all’anamnesi patologica remota. Riferisce da tanti anni una dismorfofobia peniena, pur avendo una vita sessuale normale. L’esame obiettivo metteva in evidenza un pene normoconformato di circa 7 cm di lunghezza a riposo e di circa 15 cm in erezione con una circonferenza di 9 cm e di 12 cm rispettivamente . Dopo una consulenza psico-sessuologica, gli è stato proposto un intervento di falloplastica aumentativa con l’impianto pericavernoso Salhi, che il paziente ha accettato. L’intervento è stato eseguito in regime di day-hospital, in anestesia loco-regionale. Al paziente è stata proibita l’attività sessuale per due mesi. Il controllo a tre mesi mostra un pene aumentato di circonferenza sia a riposo che in erezione con una totale soddisfazione del paziente.


Caso 2: Prima dell'intervento


Caso 2: Dopo l'intervento

Senz'altro le dimensioni sono importanti, ma soltanto quando si tratta di alterazioni che si discostano sensibilmente dal range di normalità, come ad esempio il "micropene congenito", oppure l'accorciamento notevole che qualche volta deriva dalla "Induratio Penis Plastica". Molti uomini, invece, pur rientrando nei limiti della normalità, riferiscono di avere un pene piccolo e ricorrono all'assistenza dello specialista per tale motivo. In questi casi si ricorre ad interventi chirurgici per ottenere un allungamento relativo del pene mediante una resezione del legamento sospensore e, quando serve, miniplastica del pube ed arretramento dello scroto, ottenendo così sia un aumento vero che ottico della lunghezza. Per quanto concerne la circonferenza i risultati ottenuti con la tecnica sopra descritta sono più che soddisfacenti.

Sezione legamento sospensore
ed altre manovre chirurgiche

Il legamento sospensore del pene è una continuazione della fascia di Buck, inserita sull'osso pubico, che tiene il pene tirato all'indietro e all'insù, perciò la sezione di questo determina lo slittamento della parte pendola del pene in avanti ed leggermente in basso, ottenendo un allungamento. L'intervento viene eseguito con una piccola incisione sovrapubica in anestesia locale, e dopo la sezione del legamento si interpone un po' di tessuto adiposo fra i due capi di sezione ed e al fine di ottimizzare il risultato del intervento è opportune utilizzare nei 2-3 mesi successivi un estensore penieno. Quando la regione pubica e troppo adiposa, e per migliorare L'effetto ottico bisogna asportare il grasso chirurgicamente oppure con la lipoaspirazione. Un altra manovra complementare che qualche volta si rende necessaria è l'arretramento dello scroto (scroto palmato).


Caso 3: Prima dell'intervento


Caso 3: Dopo l'intervento

Estensori penieni esterni

Si tratta di dispositivi esterni (come mostrano le immagini), di facile uso, che vengono applicati sul pene per alcune ore al giorno, per qualche mese, mantenendo il pene tirato, che risponderà a questa estensione forzata aumentando le proprie dimensioni con risultati definitivi. Questi strumenti sfruttano una caretteristica dei tessuti viventi in cui la forza di trazione provoca un aumento della divisione cellulare incrementandone il numero totale e di conseguenza la massa. Questa tecnica viene utilizzata in vari altri settori della medicina , basti pensare agli apparecchi per i denti oppure agli espansori cutanei per la chirurgia plastica oppure ancora agli estensori in ortopedia per allungare le ossa. L'uso dello strumento di trazione del pene riesce ad aumentare la lunghezza del pene sia in erezione che in flaccidità, ed è correlato al programma di utilizzo che deve essere personalizzato e sotto controllo medico costante. Questo aumento non dipende dall'età, infatti l'estensore può essere utilizzato a qualsiasi età. Le indicazioni a questo tipo di trattamento sono quelle quando si intende ottenere un aumento delle dimensioni del proprio pene senza ricorrere alla chirurgia oppure per scelta dettata dai costi. Le controindicazioni sono la presenza di infezioni, infiammazioni o altre patologie peniene come la fimosi oltre alle malformazioni congenite del pene tipo ipo ed epispadie e curvature importanti, ecc. Altre controindicazioni possono derivare da disturbi della personalità o da problemi sessuali. L'aumento della lunghezza del pene varia da 1a 4 cm per un uso medio di 6 mesi. Resta inteso il fatto che l'estensore può essere usato prima dell'intervento chirurgico in maniera da ottenere un allungamento sostanziale del pene prima di aumentare anche la circonferenza. L'estensore deve essere anche utilizzato nel post-operatorio per massimizzare i risultati in alcuni tipi di interventi, come abbiamo già visto sopra.